Giro d'Italia, il bellunese Pietrobon in fuga per due ore: 100 km e poi il sogno svanisce

Domenica 5 Maggio 2024 di Anna Valerio
Andrea_Pietrobon

Sono bastati 8 km e poi via, è iniziata la fuga, un copione già visto alla Milano-Sanremo, ma per fortuna con un epilogo decisamente diverso. Nessuna caduta e quasi 3 ore di primi piani di Andrea Pietrobon, in diretta televisiva con tutto il mondo. In alcuni tratti il cadorino della Polti Kometa era letteralmente attorniato dalla folla di tifosi lungo le strade della prima tappa del Giro d’Italia numero 107.

SOGNO REALIZZATO
È iniziato così il primo Giro del bellunese, un sogno che cullava fin da bambino e che finalmente – in barba alle numerose sfortune che ha dovuto affrontare fino a questo giorno – è diventato realtà.

Una realtà più bella del previsto considerato che dopo soli 8 km Pietrobon ha deciso che era ora di far vedere di che pasta è fatto e ha preso il largo assieme a Filippo Fiorelli (Bardiani), Louis Barré (Arkea), Nicolas Debeaumarché (Cofidis), Lilian Calmejane (INtermarché) e Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl-Trek). Quasi tre ore di fuga, oltre 100 km. Arrivati in zona Superga però il gruppo si sfalda, in due accelerano, si crea il buco, Pietrobon e Fiorelli restano da soli all’inseguimento dei 2 fuggitivi. Ai meno 40 km all’arrivo il distacco dal “peloton” (come si definisce in gergo il gruppone) resta di 2 minuti, ma i big sono alle loro spalle e non hanno nessuna intenzione di lasciarli andare.

Ai meno 30 km, poco prima dell’ultimo passaggio sul traguardo e dell’attacco al Colle Maddalena, il cadorino viene fagocitato dal gruppo assieme al suo compagno di fuga. Per qualche minuto lo si vede chiaramente pedalare fianco a fianco dal fuoriclasse Pogacar, in mezzo al gruppone della Uae. Ma poi i 100 km di fuga si fanno sentire e Pietrobon perde il contatto con il gruppo che nel frattempo ha inghiottito anche i due fuggitivi. Il resto è storia, la volata vincente dell’ecuadoriano Jhonatan Narvaez (Ineos), l’unico in grado di tenere testa allo sloveno, anzi di mettere pure la sua ruota davanti al favorito del Giro.

DISTACCO DI 8 MINUTI
Pietrobon chiuderà al 74° posto (su oltre 200 corridori) a 8’13”, ma resta una giornata memorabile come lui stesso racconta sempre con il suo tono allegro e moderato da bravo ragazzo: «Sono contento, l’obiettivo era andare in fuga, pensavamo fosse più difficile perché eravamo convinti che tanti volessero partire come noi, per fortuna alla fine dopo un po’ di scatti siamo scattati e nessuno ci è venuto dietro». Una giornata unica: «Sono contento, tanta emozione, un pubblico lungo le strade che non ho mai visto in tutta la mia vita, una cosa da brividi veramente. Peccato perché a Superga abbiamo avuto un po’ di problemi con la fuga, non ci siamo capiti tra noi e alla fine sono andati via in due davanti e in due abbiamo tentato di prenderli. Peccato perché se fossimo rimasti in quattro fino al Colle Maddalena magari arrivavamo un po’ più avanti. Pazienza. Comunque sono molto contento, emozionato e rilassato per i prossimi giorni perché il Giro è tanto lungo e devo prenderla con calma. Intanto mi godo questa giornata. E comunque non mi accontento». Parole che aiutano a comprendere lo spirito di Andrea Pietrobon, non ci sarà da stupirsi se lo rivedremo in fuga.
IL PROGRAMMA
Oggi seconda tappa da San Francesco al Campo al Santuario di Oropa (Biella): 161km per 2300 metri di dislivello.
 

Ultimo aggiornamento: 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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