Federico, 20 anni, sconfigge il tumore: «E ora la politica»

Ha già fatto revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini: «Sono pronto per il Consiglio»

Sabato 4 Maggio 2024 di Laura Bon
Federico Dal Bello, 20 anni, si candida alle prossime elezioni comunali a Pederobba

PEDEROBBA (TREVISO) - Dal tunnel della malattia, che gli è stata diagnosticata circa un anno fa, sta uscendo. E questo è, ovviamente, l'aspetto più bello. Ma lo sono altrettanto il coraggio, l'intelligenza e la sensibilità con cui Federico Dal Bello, 20enne di Pederobba, riesce a portare con sé fuori da quel tunnel chiamato osteosarcoma una valigia di insegnamenti appresi in quest'anno, oltre a una grande fiducia nei medici che lo hanno curato e nella comunità che lo ha sostenuto. Forse proprio per questo il giovane ha deciso, con spirito di servizio, di candidarsi alle prossime elezioni come consigliere comunale. «Grazie a tutto il personale dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna che mi ha assistito, curato, guarito - afferma Federico -.

Ho trovato validissime figure professionali. Conoscere la realtà di centri specialistici e di ricerca come questi mi ha fatto capire la fortuna di essere nato in Italia, con un sistema sanitario efficiente e pubblico. Ho capito l’importanza di investire in sanità e ricerca».

Il sostegno

Federico, anche attraversa la sua esperienza personale, e alle cure, riflette così su cosa voglia dire vivere in una società in cui «tutti i cittadini che pagano le tasse permettono al nostro sistema sanitario di essere per tutti efficiente, pronto, all'avanguardia. Non si smetta di investire in ricerca e sanità». Come in un viaggio a ritroso il ventenne ripercorre l’inizio di un viaggio difficile: «Quando mi hanno diagnosticato la malattia - ammette -, mi è crollato il mondo addosso. Ho messo in dubbio tutte le certezze che fino a quel momento mi avevano accompagnato. È stata innanzitutto la vicinanza amorevole di famigliari a amici a darmi la forza per affrontare tutto, ma è stata anche la “voglia di guarire”, così la chiamo, che mi ha dato il coraggio che non sapevo di avere».

La battaglia

Tirandolo fuori un momento cruciale per lui, spirito appassionato e curioso, che in passato ha trovato nel suo Comune un atto che dava la cittadinanza onoraria a Mussolini e si è attivato con il sindaco per farla revocare. «Ero a un mese dall’esame di maturità, un esame per cui ho studiato e mi sono preparato tutto l’anno precedente. C’era la voglia quindi di impedire a questo ostacolo di vanificare i miei sforzi. È stato così che la maturità ha distratto la mia attenzione dalla malattia spingendomi a dare tutto per superarla al meglio». E così è stato, dato che Federico si è diplomato al liceo delle scienze umane di Montebelluna con il massimo dei voti. Ma a fargli compagnia non c'è stata solamente la scuola. «La salvezza - prosegue - è stata cercare di mantenere alcuni aspetti della mia vita, e questo è stato possibile grazie allo sforzo di famiglia e amici. Nel limite delle possibilità ho continuato le mie attività in parrocchia e i miei studi: mi sono infatti iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova». Che ha alimentato quello che potrebbe essere il suo prossimo percorso di vita: «Questo aspetto ha rafforzato il mio senso civico, da sempre parte importante della mia vita, ed è stato decisivo nella scelta candidarmi alle prossime elezioni per il consiglio comunale, nella speranza di aiutare la mia comunità che tanto mi è stata vicina. Di fronte alle difficoltà non resta infatti che affidarsi all’aiuto di chi si ha vicino e cercare con forza degli obiettivi che spingano ad affrontare tutto, non con più facilità ma con più speranza». Soprattutto, non da soli.

Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 11:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci