Giovani, sport e medicina, cuore "matto" sotto controllo con prevenzione e screening ripetuti

Martedì 30 Aprile 2024 di Gigi Bignotti
Patrizio Sarto, in piedi

TREVISO - Serata da cerchiolino rosso per l'ultima conviviale del Panathlon Treviso al Fogher di viale della Repubblica con un tema di stretta attualità - Cuore matto e non solo: giovani, sport e medicina nell'esperienza del dipartimento Medicina dello Sport dell'Ulss 2 - che ha suscitato grande interesse soprattutto per il livello eccezionale dei due relatori ex atleti azzurri e grandi professionisti del settore: Alessandra Patelli, olimpionica a Rio de Janeiro e Tokyo (dove fu anche capitana del settore remiero femminile) e Patrizio Sarto, attuale Direttore di Medicina dello Sport  Dipartimento Prevenzione di Treviso con un passato di atleta di altissimo livello plurititolato nel pattinaggio.  

«Alla luce delle sempre più frequenti problematiche che colpiscono atleti apparentemente sanissimi - ha ricordato in apertura il presidente del sodalizio Massimo Sonego - va affrontata con competenza la delicata serie di tematiche che tornano periodicamente alla ribalta delle cronache (oggi il caso dello schermitore Garozzo, ndr) ed esplose con il caso Eriksen agli Europei di calcio.

E chi meglio dei nostri due premi Panathlon 2023?».

Il rischio di “morte improvvisa”

Subito la 32enne coneglianese Alessandra Patelli è entrata nel vivo illustrando i dati di studi scientifici anche sorprendenti realizzati dal Dipartimento in collaborazione con l'Università di Padova: «Un "campione" molto significativo di 22.324 atleti trevigiani tra i 7 e 18 anni è stato sottoposto a ben 65.397 valutazioni mediche riscontrando che il 74% delle patologie cardiovascolari sono state diagnosticate in under 16: sono così state potenzialmente salvate le vite di 69 giovani atleti. Sul totale dei 22.324 sportivi valutati, uno solo è stato colpito da arresto cardiaco durante l’attività ed è sopravvissuto grazie alla rianimazione cardiopolmonare col defibrillatore». L'importanza dello strumento e del suo corretto utilizzo è stata ribadita poi dal dottor Patrizio Sarto, campione di pattinaggio con allori nazionali e internazionali, originario di Spinea (Ve) e ora luminare di Medicina dello Sport: «Il nostro scopo è fare prevenzione che si può realizzare soltanto con la ripetitività dei controlli o meglio dello screening a cui sottoporre tutti gli atleti. Attenzione Screening vero e proprio non semplici certificazioni. Ruolo fondamentale nei test è la prova da sforzo eseguita sempre durante la visita medico-sportiva mentre all'estero ci si ferma all'Ecg a riposo. In Veneto l’incidenza di morte improvvisa degli atleti è calata quasi del 90% dopo l’introduzione dello screening medico-sportivo» ha concluso Sarto.

I relatori hanno poi ricordato come sia importante seguire gli atleti "fermati" da patologie cardiache preparando percorsi alternativi all'agonismo: «Per alcuni genitori è choccante apprendere che il proprio figlio non potrà praticare sport, vanno quindi "educati" sia loro che il giovane paziente, il programma che li accompagna è l'ormai famoso “Secondo tempo di Julian Ross”».

La serata si è chiusa fra gli applausi per i due relatori campioni dello sport e della medicina sportiva.

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Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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